In breve

Salvatore Corchiola già docente nelle Scuole superiori statali. Poeta schivo 
e riservato; amante della musica classica 
e della montagna. Ama la città di Bologna, dove torna sempre con piacere ogni volta che può.
Dopo gli studi di Matematica e Fisica si laurea in Lettere, con il massimo dei voti 
e la lode, discutendo una tesi sperimentale 
Il Problem Solving”.
Ha il culto per la matematica (che imparò da ragazzo con facilità) e la vocazione per la Poesia.
Giovanissimo esordisce come poeta con la raccolta “Palpiti Giovanili” (1967); seguono “Trucioli” (1987) e “Prime Poesie” (2012), tradotte in inglese e dedicate ai ragazzi della Scuola Primaria e Secondaria di primo grado.
Ha curato, con il professor Antonio La Marca, il volume "Luzzi - Sulle tracce della memoria" (2015).
È di prossima pubblicazione “Il Silenzio e le Parole” - dove è raccolta tutta la sua esperienza poetica.
Tra i riconoscimenti, il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.


  • In un Mondo sempre più povero di valori morali e sempre più sordo alla voce del cuore …la poesia di Corchiola, poeta di interessanti ispirazioni, porta un po’ di estensione e di luce. Da qualsiasi sua poesia si riesce a risalire al suo nome. Ed è sempre riconoscibile!
    [Giovanni Dalla Presa - Padre scalabriniano - Monaco di Baviera - 1973].

  • […]. Quello di Corchiola è l’invito accorato a guardarsi attorno, a saper cogliere l’essenza delle cose, a difendersi dalle tentazioni di una società sempre più proiettata verso l’annullamento dei sogni e dei valori più alti.
    [Prof. Umile Montalto - Dirigente scolastico - 1987].

  • Nella poesia di Salvatore Corchiola le parole interpretano il silenzio della Bellezza che contiene, in potenza , tutte le possibili forme espressive.
  • Corchiola è poeta perché, attratto dal mistero della bellezza, ha saputo trovare forme originali e personalissime per svelarlo e comunicarlo.
    [Prof. Antonio Bartucci - Letterato e Accademico - 2003].

  • La forma poetica di Salvatore Corchiola è tipica, inconfondibile; ogni lirica è un’ occasione apodittica che coinvolge il pathos del lettore e la sua interiore partecipazione, con suggestioni di ascendenza ungarettiana e del primo Quasimodo.
  • [Prof. Aldo Coppa - Umanista e Critico Letterario, Ispettore interregionale P. I. - 2003].

  • È consolante poter constatare che, in tempi spesso crudeli come questi, esistono ancora persone capaci di esprimere amore per la nostra cultura, i nostri monumenti, le nostre tradizioni, con accenti di puro lirismo.
  • [Vincenzo Ranuzzi de' Bianchi - Bologna, 14 ottobre 2001].